sabato 2 febbraio 2013

piccolo promemoria per scegliere i cosmetici!

SI FA PRESTO A DIRE “NATURALE”!!
Il settore della cosmesi ecologica sta risquotendo sempre più ineresse da parte dei consumatori, ma.... attenzione alle eco-truffe!
Molte aziende approfittano della poca informazione sull’argomanto, facendo passare per naturali prodotti contenenti, insieme ad alcuni componenti biologici e/o naturali, gli stessi ingredienti che si trovano nei prodotti convenzionali.

SAI LEGGERE UN’ETICHETTA??
Il modo migliore per difendersi è semplicemente leggere l’INCI riportato sulla confezione: vi sono elencati, in ordine decrescente i componenti del prodotto (più in alto è una voce nell’etichetta maggiore è la presenza del componente nel prodotto); per essere veramente naturale NON deve contenere:

TENSIOATTIVI ETOSSILATI: sono molto aggressivi per pelle e mucose e durante il prcesso di produzione, peraltro ad alto impatto ambientale, può formarsi il diossano, classificato dalla Commissione Europea “con possibile effetto cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione umana”. Gli etossilati si riconoscono per il suffisso “eth”, ad esempio sodium pareth sulfate, sodium laureth sulfate. Da evitare anche il sodium lauryl sulfate, che non è etossilato a è sempre molto aggressivo.

PEG, PPG E LORO DERIVATI: indicati da un numero che seguela sigla, ad es. PEG 32, sono di origine petrolchimica e sottoposti anch’essi a etossilazione. Aumentano la permeabilità della pelle favorendo l’assorbimento di altre componenti nocive.

DERIVATI DEL PETROLIO: sono grassi minerali, scelti perchè economici e facili da lavorare, ma poco dermocompatibili e non degradabili, quindi ad alto impatto ambientale. Possono contenere residui cancerogeni.

SILICONI: sostanze sintetiche difficilmente biodegradabili, formano su pelle e capelli una pellicola che dà un’illusoria sensazione di morbidezza. In genere si riconoscono per il suffisso “one” e “xane” ad esempio dimethicone, cyclopentasiloxane. Se presenti in concentrazione maggiore al 2% possono dare secchezza e desquamazione.

POLIMERI SINTETICI: si riconoscono dai prefissi “acryl” e “polymer”, ad esempio polyacrylamide.

MEA, DEA TEA (MONO, DI,E TRIETHANOLAMIDE): irritanti ed allergizzanti, a contatto con composti nitrosanti possono formare nitrosammine, dichiaratamente cancerogene.

CONSERVANTI: tra i più pericolosi i cosidetti cessori di formaldeide (cancerogeno): imizolidyn urea, sodium hidroxymethyl glycinate, diazolidinyl urea, benzylhemiformal, 2-bromo - 2 nitropropane - 1, 3 - diol, dmdm hydrantoin.

PARABENI: allergizzanti e potenzialmente cancerogeni, tra cui: methylparaben, butylparaben, propylparaben, e altri con ilsuffisso “paraben”.

COMPOSTI ORGANICI ALOGENI: riconoscibili dal suffisso “isothiazolinone” ad es. methilchloroisothiazolinone.

ANTIOSSIDANTI: sostanze sintetiche che possono interferire con il sistema endocrino, come il BHA o il BHT sospetto allergene.

BATTERICIDI: il più pericoloso è il triclosan. il cui uso prolungato può creare batteri resistenti, oltre ad accumularsi nei tessuti adiposi e nel latte materno. I suoi residui sono altamente inquinanti e il suo processo di produzione può generare diossine.

SEQUESTRANTI: anche questi sono molto inquinanti, i pià usati sono il disodium edta e il tetrasodium edta.

COLORANTI: indicati con la sigla CI seguita da un numero, ad es. CI47005, possono provocare allergie, sono quasi tutti di sintesi chimica e la loro utilità decisamente discutibile.

PROFUMI SINTETICI: i muschi sintetici (xilene, chetone, galaxolide, tonalide). sono sospettati di interferire con il sistema ormonale e di amplificare gli effetti di altre sostanze tossiche; purtroppo non c’è l’obbligo di dichiararne la presenza in etichetta, quindi è importante scegliere prodotti che contengono solo profumazioni a base di olii essenziali. I soggetti più sensibili è bene che evitino qualsiasi profumazione.

Un valido aiuto per dare un giudizio veloce e affidabile all’etichetta è il BIODIZIONARIO, un sito che si propone di segnalare il grado di problematicità di ogni componente dei prodotticosmetici e detergenti. Facile da consultare e molto utile nel caso ci si perda nella giungla delle complicate nomenclature.

COSA VUOL DIRE “CERTIFICATO”?
Quasi tutte le ziende produttrici di cosmetici naturali dispongono di una o più certificazioni, che attestano che i loro prodotti sono conformi agli standard previsti da quello specifico marchio.. Ad esempio un cosmetico che riporta il simbol BDIH, uno degli enti più rigorosi e selettivi, deve obbligatoriamente contenere almeno il 95% delle materie prime usate di origine bio, non è sperimentato su animali nè contiene sostanze ricavate da uccisione di animali, nè profumi sintetici, etossilati, siliconi, petrolati, conservanti sintetici, come previsto appunto dagli standard BDIH.
Il marchi si riferisce al prodotto su cui appare: se per esempio contiene miele, non potrà avere la certificazione VEGAN OK, mentre altri prodotti della stessa azienda che non lo contengono potranno averla.
Quindi un prodotto contrassegnato da un marchio di un ente di certificazione “serio” ha, per così dire, delle ottime referenze; questo non todlie che ci siano anche buoni prodotti non certificati (è una scelta aziendale), ed in questo caso i buoni voti in pagella possono essere dati dando uno sguardo all’INCI, con l’aiuto del biodizionario.
Gli enti di certificazione, attivi da molti anni, più diffusi sono: BDIH, VEGAN OK, ICEA LAV, ECOCERT, NATRUE, AIAB, CCPB, CO.CO.NAT

ETICA A 360°
Le ditte di cosmesi ecologica, proprio per la loro scelta coraggiosa di promuovere un consumo critico ed alternativo a quello convenzionale sono portabandiera di valori etici che il consumismo di massa ha finora calpestato, valori da riscoprire e promuovere: il rifiuto di effettuare test sugli animali e utilizzare sostanze che ne comportino l’uccisione, l’uso di contenitori riciclabili ed imballaggi ridotti al minimo, la scelta di materie prime a basso impatto ambientale ed a km 0, la valorizzazione della biodiversità, il NO alla manodopera infantile, allo sfruttamento del lavoro, agli OGM.

Per tutto questo ed altro ancora che potrete scoprire confrontandoli personalmente, un cosmetico davvero naturale, si differenzia nettamente da uno convenzionale o da uno “naturally inspired”.